E' eticamente e deontologicamente corretto lavorare con la MTC favorendo gli sblocchi emotivi (ma cosa significa? fare avere una crisi emotiva "liberatoria" tipo pianto, singhiozzo, abbracci?) senza che questa sia la richiesta del cliente? E' possibile lavorare sulle stasi di qi, per esempio, senza che si abbiano crisi emotive? Come facciamo a sapere che la persona si è "sbloccata"? Ci racconta che si gode di più la vita? Che ha pianto? Che il dolore che ci aveva presentato come motivo della consultazione è migliorato? Se il dolore fosse migliorato o passato, sarebbe necessario ed eticamente e deontologicamente corretto continuare a trattare il cliente per una non richiesta?
PS Non è che a volte lavorare sulle emozioni è una esigenza dell'operatore e non del cliente?
Propongo come spunto di riflessione (facile) a di auto-riflessione (meno facile). Sarebbe un dibattito "alto" e sulla nostra figura di operatori di MTC.
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