Caso clinico che mi sta un po' facendo faticare:
Soggetto 63enne, maschio, neopensionato, molto attivo, costituzione legno-fuoco magra asciutta, carattere irascibile ma propositivo ed energico.
Presenta leggero vuoto renale (con passato di ernia lombare, curata con fisioterapia), la lingua dà calore vuoto generale, beve parecchio caffè e cioccolata che gli ho fatto ridurre, insieme alla somministrazione di magnesio carbonato da una settimana che gli ho consigliato per ridurre il nervosismo.
Il motivo del consulto è una cosiddetta nevrite che da alcuni mesi gli affligge l'avambraccio destro (in prossimità del meridiano di crasso/polmone), sembra in seguito a qualche sforzo eccessivo.
Effettuo due trattamenti di tuina dopo il consulto di base, presenta calore pieno e rigidità nella parte sinistra della schiena/spalla, ovvero la parte NON dolente, mentre la parte afflitta è in vuoto, freddo.
Con tuina e coppettazione ma soprattutto guasha, disperdo il calore e la rigidità su vescica dove presentava pienezza insolita, su intestino tenue e crasso, rilassando notevolmente il soggetto e addirittura inducendo il sonno per diverse decine di minuti durante i trattamenti.
Risultato parziale: migliora l'umore, la calma e in generale la mobilità di collo e spalle, ma il dolore al braccio persiste, sto considerando di trattarlo al ritorno delle ferie con moxa per energizzare i tessuti in vuoto e tonificare lo yin renale che in particolar modo da KI1 nel piede sembra notevole.
Accetto di buon grado consigli, se avete trattato casi simili di dolori molto localizzati, probabilmente di natura traumatica, su una base di suscettibilità nervosa e leggero deficit della carne: milza non molto regolare, gran desiderio di dolci in generale.
Grazie, e buone feste a tutti!
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Nevrite avambraccio
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