Vitamina D3 in menopausa e nel Deficit del Rene

In questo articolo parliamo della vitamina D3 in menopausa secondo la medicina occidentale e secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC).

Cosa sono gli integratori alimentari?

Iniziamo con il definire cosa intendiamo con il termine “integratore alimentare”.

Gli Integratori, secondo la Direttiva 2002/46/CE e attuata in Italia il 21 maggio 2004, sono:

“Prodotti alimentari destinati a integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratto di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”.

Integratori di uso comune sono, per esempio, carnitina, acido folico, creatina, probiotici e prebiotici, omega-3, pappa reale, ginseng, ginko biloba.

vitamina D3

La vitamina D3

L’uso della vitamina D3 è cresciuto recentemente, soprattutto nelle donne in menopausa, sulla scia della ricerca di un prodotto “miracoloso” che faccia bene per tutto o, per lo meno, per molto.

Naturalmente in MTC non vi è alcuna fonte bibliografica tradizionale che parli delle vitamine, così le deduzioni sulla relazione tra questo integratore e la MTC sono basate solo sulla clinica e sulla fisiologia.

La vitamina D3, o calciferolo, o colecalciferolo, è la forma della vitamina D presente naturalmente nei mammiferi compreso l’essere umano.

Il calciferolo viene attivato nel fegato e nei reni, e viene sintetizzato attraverso un processo che parte dal colesterolo, attraverso la formazione di deidrocolesterolo che diventa colecalciferolo. Il deidrocolesterolo si trova sulla pelle e viene trasformato grazie all’azione dei raggi solari.

vitamina D3

Regolazione dell’attività del calcio e del fosforo

Dal punto di vista della medicina occidentale, la vitamina D3 ha il compito di regolare l’attività del calcio e del fosforo.

Una sua carenza provoca una carenza di calcio e fosforo nel sangue, con aumentata produzione di paratormone.

A lungo andare questa carenza può portare a rachitismo nei bambini e perdita di calcio osseo negli adulti (ospeoporosi, osteomalacia), debolezza muscolare, dolori addominali.

In particolare, nell’adulto l’osteomalacia si manifesta con debolezza muscolare, dolori dorsali e lombari e agli arti inferiori, instabilità nella deambulazione, facili fratture.

Vitamina D3. Azione sul sistema immunitario

Altra importante attività della vitamina D3 sembra essere quella sul sistema immunitario.

Un lavoro pubblicato su Nature nel 2010, dimostra come il calciferolo attivi i linfociti T mettendoli in grado di convertirsi in cellule che neutralizzano batteri e virus. Ancora, l’ISS (https://www.iss.it/coronavirus/-/asset_publisher/1SRKHcCJJQ7E/content/covid-19-la-vitamina-d-potrebbe-cooperare-con-l-interferone-nella-risposta-antivirale) afferma che “adeguati livelli di vitamina D al momento dell’infezione con Sars-CoV-2 potrebbero favorire l’azione protettiva dell’interferone di tipo I – uno dei più potenti mediatori della risposta antivirale dell’organismo – e rafforzare l’immunità antivirale innata.”.

Interessante l’azione della vitamina D nell’immunità innata, dipendente dal Rene in Medicina Tradizionale Cinese, come suggerito da un lavoro citato nel sito dell’ISS in cui si specifica che “Nelle fasi più avanzate del COVID-19 l’attività immunomodulatoria della vitamina D potrebbe invece contribuire a ridurre il danno legato all’iperinfiammazione nei pazienti con forme severe di malattia. L’interazione tra vitamina D e interferone di tipo I – concludono le due ricercatrici – è ancora poco studiata ma potrebbe rivelarsi di grande importanza, anche in considerazione del fatto che dati recenti della letteratura indicano che le complicanze dell’infezione da SARS-CoV-2 possono essere conseguenti ad una produzione insufficiente o ritardata di interferone nella primissima fase dell’infezione”.

Dove trovare la vitamina D

Nella dieta le migliori fonti di vitamina D sono il fegato degli animali, pesci come sarde, salmone, aringhe, pesce spada, tonno, anguilla, trota, ma anche uova e latte.

Vitamina D3 nelle sindromi del Rene

Ma come tradurre tutto questo nel linguaggio della Medicina Tradizionale Cinese?

Se osserviamo le azioni del calciferolo possiamo dire che la sua azione principale è quella sul rene, sul jing e sull’osso come viscere extra (viscere” curioso” o “straordinario“).

L’osso rende stabile la nostra postura e permette di sostenere i movimenti muscolari e la deambulazione (il rene/ossa genera il fegato/movimento muscolare).

Nella sindrome vuoto dell’osso, che si manifesta nei bambini, le manifestazioni sono quelle del rachitismo, oltre che ritardata chiusura della fontanella, dentizione ritardata, difficoltà a mantenere la posizione seduta e il capo eretto, etc.

Nell’adulto la sindrome deficit di jing del Rene si manifesta con segni e sintomi come patologie degenerative ossee, caduta dei denti, etc.

Considerando quanto detto, si può ipotizzare come l’azione più importante della vitamina D secondo la Medicina Tradizionale Cinese sia quella di nutrire il jing, rendere solido l’osso e rinforzare il Rene, in sintesi nutrire lo yin del Rene.

Importante, quindi, il suo supplemento in condizioni di invecchiamento come la menopausa, in cui lo Yin del Rene decresce bruscamente e si può manifestare con una accelerata perdita di calcio nelle ossa.

Una conferma su questa relazione tra vitamina D3 e Yin del Rene si trova anche nel fatto che gli alimenti più ricchi di calciferolo sono prodotti ittici, che nel loro complesso sono di natura Yin (fresca e fredda) e di sapore salato, nutrendo così lo Yin del rene.

L’azione della vitamina D3 sulla immunità innata, come detto sopra, ne suggerisce anche una azione di rinforzo della componente del Rene legata alla Weiqi, l’energia di difesa, che è prodotta dal TR-inferiore, soprattutto dai Reni, e distribuita dal TR-superiore. Alcuni testi (Classico imperiale dei polsi del 1770, Trad. a cura di Leung-kwok-po et al., Ed. Red, Como, 1981) la identificano con la “dea della difesa” collegata al qi del Rene.

Riassumendo possiamo dire che un uso della vitamina D3 potrebbe essere utile nelle sindromi di Deficit di Jing, -deficit dell’Osso, Deficit di Yin e nel Deficit del Qi del Rene.

Autore: Vito Marino

medico agopunture

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