Moxibustione per principianti. Aspetti pratici
Abbiamo già parlato della moxibustione in precedenti articoli. Abbiamo introdotto le sue azioni generali e l’utilità del suo impiego nella stagione invernale.
In questo articolo affrontiamo il tema della moxibustione da un punto di vista strettamente pratico, parlando dei materiali e degli strumenti utilizzati per praticare questa tecnica.
Molti parlano della moxibustione ma nessuno spiega mai “in pratica” cosa si utilizza per questa tecnica e in che modo.
In quest’articolo ci proponiamo di soddisfare la curiosità dei “non addetti ai lavori” e degli operatori o studenti in medicina cinese che stanno iniziando ora a praticare questa tecnica.
Il nostro oggetto di riferimento sarà, in particolare, la moxibustione con artemisia.
Moxibustione con artemisia
La moxibustione può essere pratica ricorrendo a diverse sostanze, attraverso diversi strumenti e tecniche.
Quello a cui ci riferiamo noi in questo articolo è la moxibustione con artemisia, di gran lunga il tipo più diffuso.
L’artemisia è una pianta utilizzata da millenni per questa pratica e in Cina è molto diffusa anche tra le persone comuni, per l’autotrattamento.
Quattro vantaggi dell’artemisia
Raccolta secondo precise regole, fatta essiccare a lungo, trattata in vario modo a seconda degli impieghi, l’artemisia presenta almeno 4 vantaggi importanti:
- si presta facilmente alla manipolazione per confezionare piccoli coni o sigari
- brucia senza fiamma
- sviluppa un calore intenso, costante e penetrante
- il suo fumo ha un’azione antivirale, antibatterica e tonica del Qi
Il sigaro di artemisia
Il sigaro di artemisia è un cilindro di carta riempito da lana di moxa compressa e avvolta in un foglio di carta (tradizionalmente carta di gelso).
La misura standard del sigaro è di 20 cm di lunghezza per 1,7 cm di diametro e la sua combustione dura circa un’ora.
Esiste una differenziazione tra i sigari in commercio in base a due versioni:
- “con fumo” (la versione più lunga nella foto)
- “senza fumo” (nero nella foto)
Fermo restando che il costo dei sigari di moxa è davvero molto contenuto e alla portata di tutti, i sigari cosiddetti “senza fumo”, costano qualche euro in più ma sono più adatti ai luoghi chiusi o poco areati.
Sono quelli più indicati anche se non si ha molto tempo di areare l’ambiente tra un ricevente e l’altro.
Nell’acquisto consigliamo di verificare con il fornitore che il sigaro “senza fumo” sia dotato di un foro al centro. Questo è preferibile per garantire una corretta e prolungata combustione.
Moxibustione per principianti: lana di moxa
Oltre ai sigari, in commercio esistono confezioni contenenti lana di moxa che può essere modellata ed utilizzata in formato di coni.
L’impiego della lana di moxa è generalmente riservato agli utilizzatori più esperti in quanto richiede una certa manualità ed attenzione nell’impiego.
In questo nostro video puoi vedere come si “confeziona” un cono di moxa.
Per i meno esperti esistono in commercio anche coni di moxa “preconfezionati” ed autoadesivi.
Questi sono impiegati molto utilmente nell’autotrattamento, oppure, in genere, vengono utilizzati quando non è possibile per diversi motivi confezionare i coni con la lana di moxa.
Moxibustione per principianti: scatole di legno
In commercio esistono numerose versioni di scatole di legno utilizzate per riscaldare un’area estesa del corpo in modo moderato e prolungato.
Generalmente utilizzate sull’area dorsale o ventrale, l’uso di queste scatole è molto diffuso ai fini della tonificazione dell’energia vitale. Molto utili anche in autotrattamento.
Altre scatole più piccole sono pensate per apporre un singolo sigaro e dispongono di una cinghia per fissare la scatola alla zona del corpo da trattare con il calore.
Moxibustione per principianti: consigli pratici e attenzioni
Riflettiamo ora sugli aspetti prettamente pratici, indispensabili a chi è alle prime sue esperienze con questa tecnica.
Prima di iniziare a praticare la moxibustione assicurati di essere in uno spazio ben areato.
Il fumo dell’artemisia non è tossico né dannoso, ma è piuttosto intenso e può dar fastidio.
Fai sempre molta attenzione quando usate il sigaro di moxa perché genera un calore molto intenso.
Devi sempre avere vicino:
- una candela per accendere il sigaro (l’accensione completa del sigaro può richiedere diversi secondi, soprattutto per la versione “senza fumo”)
- un barattolo con della sabbia per spegnere il sigaro alla fine del trattamento, oppure uno dei pratici “spegni-moxa” in vendita a pochi euro
- un posacenere NON di plastica ma di vetro per scrollare la cenere
Durante l’uso del sigaro ricordati di staccare di tanto in tanto la cenere battendo il sigaro sul posacenere. Si staccheranno anche piccole scintille. Fai ovviamente attenzione ai tessuti.
La cenere del sigaro di moxa non si stacca facilmente dal sigaro (così come può fare una comune sigaretta) ma durante l’uso può capitare di perdere alcuni piccoli frammenti di cenere e questi hanno un calore molto intenso e possono far danni se entrano in contatto con tessuti o, peggio, con la pelle!
Per quanto riguarda l’applicazione vera e propria è indispensabile procedere prima di tutto alla corretta scelta dell’agopunto, in base alle reali necessità del soggetto ricevente.
Una volta scelto l’agopnnto, potrai usare il sigaro di moxa avvicinandolo al al punto da trattare tenendoti ad una distanza che consente di avere un calore intenso ma piacevole e MAI posto a contatto con la pelle.
Questa distanza è soggettiva e varia di persona in persona. Inizia, quindi, sempre con cautela per capire qual è la distanza più adatta al tuo caso specifico.
La parte inutilizzata del sigaro può essere riutilizzata fino a quando può essere tenuta tra le dita, l’importante è mantenere sempre asciutto il sigaro e togliere la parte già bruciata quando si torna ad utilizzarlo la volta successiva.
Moxibustione per principianti: dalla teoria alla pratica
Per approfondire questo argomento ed avvicinarti a questa pratica leggi:
Autrice: Laura Vanni
Laura Vanni divulga la medicina cinese attraverso i Social e attraverso corsi e seminari in presenza e online. E’ operatrice Tuina e tecniche integrate con formazione aggiuntiva nella riflessologia facciale vietnamita. E’, inoltre, insegnante di Qi gong e Taijiquan certificata SNaQ all’interno della Hung Sing Kung Fu Academy. Ha studio a Ladispoli (RM) e realizza consulenze personalizzate a distanza in Italia e all’estero il cui obiettivo ultimo è promuovere consapevolezza energetica e mettere a punto soluzioni su misura per l’autotrattamento con gli strumenti della medicina cinese. Nel suo percorso di consulenza pone attenzione particolare agli aspetti relativi alla crescita e all’evoluzione personale avvalendosi delle preziose letture della tradizione cinese e delle competenze derivanti dalla sua formazione in sociologia e nella psicologia sociale (suo precedente lavoro fino al 2009).
E’ autrice del blog https://www.lauravannimedicinacinese.it e di numerose pubblicazioni in tema di medicina cinese. Il suo ultimo libro è “Otto pezzi di broccato. Qi gong per il tuo benessere” pubblicato da “L’età dell’Acquario”.
Seguila sui Social: pagina Facebook, Gruppo Facebook, Profilo Instagram, Canale Youtube, Canale Telegram