Yíngqì, l’energia che nutre e costruisce

Continua il nostro viaggio fra i tipi di qi: oggi parliamo di yíngqì, l’energia nutritiva

In cinese il carattere 营 yíng significa battaglione, accampamento, organizzare, costruire, nutrire. E’ composto dalla parte superiore 荧 yíng che è l’elemento fonetico e che nella forma non semplificata 熒 indica dei fuochi che circondano un tetto, e dalla parte inferiore 吕 che indica due mura.

Il significato generale del carattere è una costruzione ben protetta e nutrita dal calore. Quindi yíngqì è l’energia che costruisce e nutre. Porta i liquidi nei vasi e li trasforma in sangue, scorrendo insieme ad esso per concorrere alla nutrizione dell’intero corpo, tanto che spesso si parla di “yíngqì sangue” come una unità funzionale.

 

Yíngqì: come si forma e dove circola?

L’energia nutritiva proviene dalle sostanze nutritive degli alimenti attraverso la digestione e l’assorbimento (“trasformazione e trasporto”) operate da milza e stomaco. Costituisce una coppia yīn/yáng con wèiqì, il difensivo; insieme coordinano la normale apertura e chiusura degli interstizi, regolano la temperatura corporea, l’alternanza di vitalità diurna e riposo notturno.

Suwen: “Armonizza gli Organi zang e si distribuisce nei Visceri fu, è in grado di entrare nei vasi sanguigni, fluire in essi in alto e in basso, connettere gli zangfu.”

Lingshu: “Il qi costruttivo yingqi secerne i fluidi jinye li immette nei vasi e li trasforma in sangue xue, al fine di nutrire gli arti e rinforzare gli zangfu.”

Per la sua azione di produrre il sangue e nutrire l’intero corpo il Suwen dice anche: “Yingqi è il jingi degli alimenti.”

Il mancato equilibrio tra yíngqì e wèiqì conduce ad avversione al freddo, febbre, assenza  di sudorazione o sudorazione profusa, indebolimento delle resistenze del corpo, diminuzione della vitalità diurna e di un buon riposo notturno.

Il qi nutritivo circola nei 12 canali durante le 12 ore “cinesi” ognuna delle quali corrisponde a due ore del nostro orologio, seguendo un ciclo composto da 12 fasi di due ore ciascuna ed è il che si percepisce nel battito del polso.

Vito Marino
medico agopuntore

 

Articolo revisionato il 12/11/2018

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: